16 agosto 1240: il Castello di Monteviale viene raso al suolo

La storia del castello di Monteviale ha sempre affascinato un pò tutti, piccoli e grandi. Oggi, a 781 anni esatti dalla data indicata dalla sua distruzione, desideriamo farne memoria. Bisogna precisare subito però che il castello di Monteviale, come la grande maggioranza degli altri castelli che erano presenti sul territorio vicentino dopo il 1000, fu costruito per proteggere gli abitanti di allora dalle frequenti incursioni degli Ungari, e la sua storia appare abbastanza chiara solo all’inizio del sec. XIII, mentre è difficile capire con precisione il periodo preciso della posa della prima pietra. Non dobbiamo inoltre immaginare questa costruzione come un vero castello, come la fantasia magari tenderebbe a farcelo immaginare, con tanto di mura di cinta, rocca e fossato. I castelli vescovili di allora avevano strutture semplici e modeste, ed è di conseguenza da escludere che ci sia stata una cinta muraria vera e propria, ma probabilmente una torre di “guardia, di vedetta”, magari di due o tre piani, costruita prima in legno e poi sempre più spesso in pietra, abbarbicata su un’ altura naturale o artificiale e circondata da palizzate. In esso gli stessi abitanti del villaggio potevano trovare temporaneo rifugio e, probabilmente, passato il pericolo delle aggressioni, questa costruzione veniva utilizzata come deposito per i generi alimentari. Al proposito, struttura simile pare avere avuto il  vicino Castello di Montemezzo (si veda disegno di copertina di questo post), che probabilmente ha anche avuto una vicenda simile, legata alla distruzione per mano di di Ezzelino negli anni successivi al disastroso incendio di Vicenza (1236), in concomitanza con la distruzione del nostro “Castello” di Monteviale. E qui andiamo a fare memoria delle scarne informazioni che gli storici ci hanno consegnato. Lasciamoci aiutare dal racconto, pieno di pathos, del nostro compaesano Stefano Corato, autore del volume  “Monteviale – Dal tardo Medioevo alla fine dell’età moderna” che cosi descrive quegli eventi: “Nel 1240 Vicenza si trovava sotto l’incubo di una pesante attesa; le vere intenzioni del tiranno non erano ancora ben chiare e la fazione a lui contraria confidava di trovare un’ intesa. A tal fine e per dimostrare la loro buona volontà di pace, alcuni nobili avevano “spontaneamente” ceduto i propri castelli ad Ezzelino e alla milizia imperiale, ai quali interessava non tanto disporre di punti di forza nel territorio, piuttosto di evitare l’occupazione di queste rocche ad opera dei ribelli, com’era avvenuto infatti per il castello di Monteviale. La nostra fortezza, non molto lontana dalla città di Vicenza, rappresentava un punto strategico di discreta importanza, e non potè sottrarsi al susseguirsi degli avvenimenti incalzanti e luttuosi di quei tempi, venendo ben presto coinvolta nelle contese sorte dagli antagonismi fra il partito comitale e quello vescovile. Come ci ricorda il Pagliarino, il castello era diventato già da parecchio tempo una fortificazione di alcuni ribelli guelfi vicentini, che si erano asserragliati al suo interno trovandovi rifugio dopo la distruzione della città, e questo gruppo di traditori, di cui il nostro cronista non riferisce però i nomi, rappresentava una minaccia per il da Romano. Più volte l’arroccamento difensivo sostenne l’assedio delle truppe ghibelline, ma alla fine il 16 agosto 1240 i vicentini, guidati dal podestà e luogotenente di Ezzelino Tebaldo Francesco, e dal vicario Rizzardo Fibaldini, ne attaccarono improvvisamente i bastioni meridionali, espugnandone le mura e distruggendolo.”

1240.08.16 approfondimenti sull’abbattimento del castello di Monteviale

opera originale di Max Paggin 2019 – Il castello di Monteviale ed Ezzelino da Romano

 

Il Castello di Montemezzo di Sovizzo, la cui vicenda storica è probabilmente legata al Castello di Monteviale