Ave Maria – Il capitello di Via Brunori

(PG) Ogni piccola informazione sul recente passato di Monteviale è utile e preziosa. Che si tratti di memorie orali, di diari, di poesie, di un breve trafiletto su una rivista o su un libro non ha importanza perché i dettagli vengono esaminati, confrontati e riordinati. Non parliamo, poi, quando si ha la fortuna di ricevere qualche scatto fotografico, come in questo caso.

1963 circa – Graziana Chilese in Via Brunori

Anche se si tratta di un’immagine un po’ sfuocata, poter “ritrovare” un tratto di via Brunori di sessant’anni fa è veramente un regalo, per il quale ringraziamo la signora Graziana Chilese e famiglia.  Ma la particolarità di questa foto è il capitello sullo sfondo.

2022 – capitello di Via Brunori
2022 – capitello in via Brunori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel tentativo di fare una foto nello stesso tratto di strada, infatti, è evidente che il capitello è stato leggermente spostato.

2022 – via Brunori

La struttura sembra ancora quella originale anche se è scomparsa la nicchia ad arco e la base è stata parzialmente inglobata nell’asfalto. Anche la mura in sasso è ancora visibile.

Dallo scatto di sessant’anni fa, però, emerge un altro particolare: la statua della Madonna sembra diversa da quella attuale. Il fatto è confermato da un altro scatto fotografico di quell’epoca.

Anni ’60 Capitello di Via Brunori

Rispetto allo stato attuale, nel confronto con questa foto, le differenze sono visibili: la statua è diversa, sono scomparsi la nicchia (dipinta?) ed il rialzo in marmo, la scritta “Ave Maria” e la zona dipinta sottostante (si intravede un riquadro colorato).

La statua precedente rappresentava la Madonna Immacolata (della Medaglia Miracolosa o Immacolata). Nella pubblicazione “Don Ambrano Guidolin 1991 50 anni di sacerdozio 35 anni parroco a Monteviale” compaiono due pagine dedicate ai capitelli del paese; con riferimento a quello di Via Brunori è scritto “dedicato alla Madonna Immacolata eretto nel 1959 [?]. La statua della Madonna è recente perché sostituisce quella rubata circa 10 anni fa”. Quindi, sembra che nel 1981 circa, la statua originale sia stata rubata e sostituita nel 1991 con un’altra simile (vedi disegno).

Disegno del capitello di Via Brunori (di Francesca Corato – tratto da “Don Abramo Guidolin 1991”)

Dal disegno si intuisce che il capitello era già cambiato rispetto a quello originale e sembra che in questi ultimi trent’anni sia rimasto intatto, tranne per la statua.

L’attuale statua, infatti, rappresenta la Madonna di Fatima (la Corona, il Rosario, la Colomba) e non la Madonna Immacolata.

Sembrano dei dettagli, ma nel nostro caso, invece, possono fare la differenza. Se la statua della Madonna Miracolosa è quella che è stata collocata in origine nel capitello, si potrebbe presumere che il capitello stesso sia stato realizzato nel 1894, o poco dopo, in quanto ” dal 1894 si festeggia, al termine d’una novena, il 27 novembre alle ore 17,30 ovvero, come recita la supplica «proprio nel giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia». La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al 27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario: tre corone, almeno fino all’introduzione dei misteri luminosi, voluti da Giovanni Paolo II nel 2002, poiché i 15 misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi corrisponderebbero ai 15 anelli che la Madonna portava durante l’apparizione a suor Labouré. La Madonna apparve a Santa Caterina Labourè presso la Rue du Bac a Parigi il 27 novembre del 1830 vestita di un abito di seta bianca e teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi» Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: quello di Gesù circondato dalla corona di spine, l’altro di Maria trafitto da una spada. La Vergine pronunciò le seguenti parole: “Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia… “. Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa rispose: “Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”. Pertanto è bene portare la medaglia e pregare la Madonna, chiedendo grazie soprattutto spirituali! La Vergine Maria le disse: “Desidero che in questi giorni preghiate in modo particolare per la salvezza delle anime. Oggi è il giorno della Medaglia Miracolosa e desidero che preghiate in particolare per la salvezza di tutti coloro che portano la Medaglia. Desidero che la diffondiate e la portiate perché si salvi un gran numero di anime, ma in particolare desidero che preghiate”. Parigi era allora devastata da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la medaglia fu realizzata da un orafo del posto e furono tante le guarigioni e le grazie di conversione tanto che in pochissimi anni fu necessario coniarne milioni di copie.”(www.santodelgiorno.it)

 

1830 – Apparizione a Santa Caterina Labouré

La prima associazione delle Figlie di Maria sorse in Francia dopo il 1830 con lo scopo di propagare la devozione della medaglia miracolosa, a seguito delle visioni di Caterina Labouré nella cappella della casa generalizia delle vincenziane a Parigi. Le giovani laiche associate si impegnavano a perseguire la santificazione personale attraverso l’imitazione delle virtù di Maria. In Italia l’associazione fu fondata il 23 gennaio 1864 nella basilica di Sant’Agnese a Roma dall’abate Alberto Passeri, tra le alunne della scuola popolare avviata dalla marchesa Costanza Lepri. Le costituzioni delle Figlie di Maria furono approvate il 30 settembre 1864 dal cardinale vicario Costantino Patrizi Nara e papa Pio IX il 16 febbraio 1866 elevò la pia unione al grado di primaria, concedendo al parroco di Sant’Agnese la facoltà di aggregare tutte le associazioni sorte sul modello di quella dell’abate Passeri; con decreto del 4 febbraio 1870, lo stesso pontefice trasferì tale facoltà all’abate generale dei canonici regolari lateranensi, residente in San Pietro in Vincoli.

Il distintivo delle sodali era basato sulla “medaglia miracolosa” diffusa da Caterina Labouré: all’immagine dell’Immacolata, fu aggiunta quella di Sant’Agnese nell’atto di presentare alla Vergine alcune giovani; lungo il bordo, l’iscrizione Mater, tuos oculos ad nos converte. L’insegna delle sodali professe era sostenuta da un nastro azzurro, verde per le aspiranti.

La Congregazione delle Figlie di Maria di Monteviale fu costituita il 4 ottobre 1894.

Immagine della “Congregazione delle figlie di Maria” – 4.10.1894 -custodita nell’archivio parrocchiale

 

 

La supposizione suesposta darebbe conferma alla mappa, (già pubblicata in precedenza in questo blog) risalente alla fine ‘800-primi ‘900, nella quale compare una croce in corrispondenza dello spazio occupato dal capitello. Per conferire validità a questa ipotesi sarà necessario individuare altre fonti; confidiamo nell’aiuto dei lettori che possono segnalare i loro ricordi o fornirci delle foto.