Circa quarant’anni fa, a metà degli anni ’80 Monteviale si rese protagonista di un aneddoto davvero curioso, che riguarda la zona della Costigiola, e in particolare l’attuale Base Agesci (vedi foto a lato).
Nel 1977 era stato stipulato un accordo tra l’Ente Proprietario, il Comune di Monteviale e la “Zona Agesci Vicenza” per l’acquisizione dell’area (16.000 mq di terreno) e del rudere, allora col tetto sfondato, che con tanta pazienza e impegno in questi anni è stato ristrutturato ed è diventato un fiore all’occhiello per le attività associative di tutta Italia.
Pochi sanno però che fin dall’inizio Ugo Ferrarese, instancabile appassionato e fondatore dell’associazione si trovò di fronte a un problema molto concreto: per accedere al rudere bisognava infatti attraversare i prati, dato che la vecchia strada forestale era coperta da rovi, alberi e risultava di fatto impraticabile. Erano solo poche centinaia di metri, ma l’impresa si rivelava ardua. Nemmeno un primo preventivo del Genio civile (si parlava di 40 milioni di Lire) poteva dare qualche speranza di successo. Ma tra le sue tante amicizie, c’era quella anche con un nativo americano (tale Jimmi Kelso) sotto-ufficiale di stanza alla Caserma Ederle di Vicenza che propose una soluzione davvero originale: realizzare una “vera” simulazione di guerra alla Costigiola, utilizzando quindi le forze armate per spianare la strada forestale e ridarle la viabilità tanto auspicata.
I più anziani ricordano ancora che una lunga fila di cingolati si presentò un giorno verso la collina di Costigiola, con un rumore assordante. Il messo comunale (che allora fungeva anche da vigile municipale) fu allertato da molti cittadini per l’insolita colonna che stava attraversando il paese, peraltro schierata in atteggiamento di guerra…possiamo solo immaginare lo stupore dei nostri compaesani di fronte a quei militari, ruspe e cingolati vari … le cronache (forse magari un pò enfatizzate, chissà) raccontano che il messo comunale, Augusto Toldo, saltò sulla lambretta rincorrendo la colonna di mezzi e fermandosi solo di fronte al primo mezzo, una enorme ruspa, bloccandone l’avanzata. Di fronte al possente fisico del militare di colore, sceso dal mezzo, si racconta che abbia detto, in un dialetto veneto sicuramente deciso: “Vero lu Moro, el varda che non le mia a casa sua, salo. Dove credeo de nare?“. Nonostante la temerarietà del nostro Toldo, pare che il gigante americano non abbia battuto ciglia e alla fine abbia fatto avanzare comunque la colonna di mezzi: in poche ore la strada venne ripulita e tornò ad essere percorribile, ovviamente per la felicità di chi poteva riprendere con maggiore comodità i lavori di ristrutturazione dell’immobile. Nei giorni successivi però l’Ufficio tecnico del Comune verificò che il tutto era avvenuto senza alcuna autorizzazione né permesso, in modo abusivo e quindi, d’ufficio, si fu costretti a far scattare una denuncia contro il direttore della Caserma Ederle di Vicenza. La situazione, già imbarazzante di per sé, divenne tragicomica quando si venne a scoprire che la raccomandata con l’avviso della imminente denuncia doveva
essere evasa si al direttore della Ederle, che però era il comandante in capo delle forze armate americane, ovvero nientemeno che il…Presidente della Repubblica degli Stati Uniti, l’allora Ronald Reagan! E cosi, Monteviale è stato forse uno dei primi paesi al mondo a fare denuncia contro il Presidente degli Stati Uniti d’America … storie che potevano capitare solo a Monteviale!
p.s. Si ringrazia il sig. Sergio Menti e altri amici dell’Agesci per la condivisione preziosa dei loro ricordi