In questi tempi dove tra pandemia e individualismi sembra venir meno il valore della solidarietà e del bene comune, ci sono anche esempi che vanno in tutt’altra direzione, e che testimoniano sul campo, con fatti concreti, che si può fare del bene, spesso in silenzio, per il “bene di tutti.” E’ il caso dei recenti lavori di ripristino del decoro compiuti da alcuni volontari, che ringraziamo pubblicamente (Sergio Amabile; Basilio Passuello; Marco Urbani; Raffaele Urbani); questi nostri compaesani hanno infatti provveduto a svolgere piccoli ma fondamentali lavori di manutenzione attorno alla Chiesa di Monteviale, tanto cara a molti compaesani sia naturalmente per la dimensione religiosa, ma anche solo per una questione paesaggistica e di affezione. Oltre alle panchine e alla bacheca comunale, per i quali i volontari hanno dedicato gratuitamente tempo e impegno (venendo rimborsati solo del materiale utilizzato) i nostri amici hanno provveduto anche a pulire il basamento della piccola croce che si trova ai piedi della salita della Chiesa parrocchiale, e dopo aver reperito una nuova croce in pietra l’hanno sostituita alla precedente, oramai sbriciolata dopo anni di intemperie ed erosione. Con questa operazione è tornata ben visibile la giaculatoria impressa sulla pietra:”Adoramus te Christe et benedicimus tibi quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum“: la cui traduzione dal latino dice “Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo”, invocazione che ricorda la passione di nostro Signore. Nella parte sotto la croce è invece ben leggibile la scritta che riporta la datazione di riferimento in latino, il 1933, anno in cui Pio XI ricordò solennemente la ricorrenza dell’allora Anno della Redenzione, con l’indizione di uno speciale Giubileo.