Nel 1992, grazie ad un pizzico di incoscienza e a molta fantasia, due giovani allenatori (Dino Caliaro e Massimo Corato), allora pilastri del Monteviale calcio (allenatori del settore giovanile, dirigenti, tuttofare…) decisero di coinvolgere un simpatico gruppo di ragazze per un’avventura che pareva impossibile: costituire una formazione di calcio, ma tutta femminile. Erano altri tempi, e la cosa pareva essere solo una boutade: vero che nel settore giovanile militavano (con ottimi risultati) Alessandra Dani ed Erika Carraro, ma francamente non c’erano le condizioni per costituire una rosa di (almeno) undici giocatrici. Pensare poi di giocare contro altre squadre…assurdo. E invece, grazie all’ostinazione di Caliaro e Corato, con il passaparola e tanta simpatia la squadra si è formata, ha cominciato ad allenarsi, ha iniziato a costituirsi come gruppo. Si è presto aggiunta la compaesana Gloria Rampon, non più giovanissima, ma che qualche anno prima aveva disputato delle partite in squadre ufficiali, e che con la sua esperienza poteva contribuire a dare quel qualcosa in più all’entusiasmo delle altre giovani. Nel corso del Torneo delle Contrade dell’estate 1992 giunse il momento tanto atteso: di fronte a un nutrito pubblico le ragazze scesero in campo contro una selezione giovanile del Due Monti Sette Colli di Montegalda, allora squadra emergente nella nostra regione. La partita non fu mai veramente in discussione, le nostre erano troppo inesperte per le avversarie, ma il pubblico presente, inizialmente più curioso che tifoso, ben presto cominciò a incitare e incoraggiare le ragazze affinché arrivasse la prima segnatura ufficiale. Che purtroppo, però, non venne. Per l’appuntamento con il goal si dovette attendere qualche settimana, quando nuovamente contro il Due Monte Sette Colli (questa volta però schierata con la formazione tipo) le nostre giovani uscirono…massacrate come punteggio, con ben undici reti al passivo, ma felici di aver realizzato il primo goal della loro storia! A questa seguì un ulteriore partita contro il Vicenza di allora, con una sconfitta di 4 a 2 e la convinzione che oltre a divertirsi, si poteva fare anche qualcosa di buono. Poi, com’era naturale, gli impegni di tutte resero difficile la prosecuzione dell’esperienza, che però è ancora oggi ricordata come una delle “pazze e simpatiche avventure” che solo il nostro paese sa regalare.
Entrata in campo dell’AC Monteviale, 1992