(PG) Gli autori di storia locale […] riconoscono nella parola “capitello” la derivazione dal latino “caput” in quanto è caratteristica di queste costruzioni essere collocate “in capite viarium”-alle estremità delle strade o di un paese -cioè in posizione di confine. Ma i capitelli occupano posti molto diversi da quello sopra indicato: uno dei più comuni è quello al “centro” di una contrada. Tuttavia, in questa parola rientrano ambedue i significati, anche se apparentemente contraddittori, e cioè “caput” (capo) può essere inteso sia nel senso di “punto estremo” come nell’espressione “i capi di una corda”, sia nel senso di “centro”, come nell’espressione “Roma caput mundi”(Roma capitale o centro del mondo).
La posizione, la funzione ed il significato dei capitelli, degli alberi o dei pali sacri non sono tra loro molto dissimili. Tutti e tre costituiscono un ricovero, o un supporto dell’immagine sacra davanti alla quale, specialmente in passato, avvenivano pratiche di devozione.
Diversa è la loro importanza storica ed artistica. Alcuni capitelli si presentano come eleganti tempietti attorno ai quali si è sviluppato una secolare vita locale. Si coglie un pregevole disegno architettonico nella loro ideazione e costruzione. Fanno parte della storia del Comune. Ne è traccia in diversi documenti.
Altri sono meno pregevoli sotto il profilo artistico, ma hanno una forte valenza per quanto attiene alla pietà popolare, che interpretano in maniera spontanea ed emblematica. Riflettono il gusto rustico e l’arte rurale.
Attorno ad essi si ritrova lo spirito di gruppi di famiglie […] Alcuni sono di recente costruzione, a conferma dello spirito sempre attuale che ne anima la presenza. Nell’insieme rappresentano un “mantello di pietà” posto a protezione divina dell’intero territorio.
Dietro ad ogni capitello, piccolo o grande che sia, elegante o povero, ben conservato o quasi abbandonato, c’è una storia di uomini o di donne, di piccoli eventi personali, familiari o comunitari. Ci sono voti, speranze coltivate, drammi vissuti esistenze tribolate.[…]
Nel termine “capitello” sono raggruppati tutti i segni sacri che stanno lungo le strade, agli incroci, sulle facciate delle case , ai limiti delle nostre campagne: sono le edicole, i tabernacoli, gli altarini, le nicchie, i dipinti murali, i quadri devozionali, le statue, le croci, le chiesette…
Fanno parte di una cultura agricola e contadina nella quale da secoli il nostro territorio sono vissuti[…]
Nei tempi passati, quando tutti andavano a piedi, i capitelli erano punti di riferimento per una sosta nel cammino, per un incontro, per una pausa di riflessione o di preghiera.
Fonti
I capitelli di Trebaseleghe A.Fortuni*C.Bonotto
All’ombra dell’olmo Caliaro*Furlani*Groppo