Monteviale…60 anni fa

(PG) Attingiamo alle preziose narrazioni del compaesano Bruno Cozza per trovare una comunità, costituita da 1.450 abitanti, che stava per affacciarsi al boom degli anni sessanta e del progresso. E’ uno dei primi articoli scritti per la rivista “La Provincia di Vicenza” ed intitolato “La Fiesole di Vicenza”. Come sempre, si percepisce l’amore che Cozza riserva al suo paese e, in questo caso, anche l’interesse per la condivisione del territorio con nuovi futuri residenti. Infatti il testo, nella sua semplicità con gli accenni storici e l’elencazione delle modernità attuate, non sfigurerebbe in una guida turistica dell’epoca. L’intento è duplice: segnalare l’ammodernamento portato dall’intervento della Provincia, che è uno dei  motivi per il quale era nata la rivista, e intercedere presso i residenti vicentini per attirarli nella vicina Monteviale.

Numero 5 Settembre-Ottobre 1961
Dall’alto della sua incantevole posizione Monteviale guarda ad un promettente futuro di ambita località residenziale – La vita del Comune da Ezzelino il Tiranno ai giorni nostri

Sulle ridenti colline che attorniano la città di Vicenza, a circa 7 chilometri da essa, sorge Monteviale, con i suoi 1450 abitanti. Il paese ci appare dinanzi appena percorsa la Strade del Biron, alto, suggestivo, con la chiesa e il campanile e le case disseminate fra i poggi ed occhieggianti fra il verde del colle  nella sua lussureggiante vegetazione. La sua posizione è davvero incantevole e non a torto qualcuno lo ha definito la “Fiesole di Vicenza”: la città ai suoi piedi e una corona di montagne all’intorno: le cime del Marana, del Baffelan, del Pasubio, del Novegno, dell’altopiano di Asiago, del massiccio del Grappa; e la vista che spazia verso gli Appennini che in qualche bel tramonto appaiono all’orizzonte verso Modena. La più antica memoria che si abbia di Monteviale si rifà al 1264, quando cioè abbattuta la tirannia del sanguinario Ezzelino III da Romano, nel 1259 le “Vicinie”, e cioè i comuni di allora, cominciarono ad essere enti a sé, in grado di proporre e di approvare propri statuti e proprie leggi, e – come opina il Sen. Fedele Lampertico negli “Statuta Communia Vicentiae” – Monteviale era uno di questi. Infatti nel 1264 la città di Vicenza era divisa in “quartieri” i quali si aggregavano un certo numero di “Viciniae” facendo capo a quella capoluogo generalmente prossima alla città, accettandone le leggi. Monteviale apparteneva al “quarterio” di Portanova con tanti altri paesi limitrofi. Durante la loro conquista i Longobardi si appropriarono di molte terre, emanarono nuove leggi, istituirono consigli comunali al quale anche Monteviale fu soggetta nel 1550. Sopra un colle denominato ancora oggi “Castellaro” un fortissimo maniero, già spianato nel 1240, e di ciò furono testimonianza i ruderi ritrovati durante lo scavo per le fondamenta della nuova chiesa. Esiste tuttora un resto di muri facenti parte del grande castello nella parete grossissima della casa canonica. La chiesa che vi costruita nel 1930 è di stile romanico nella forma basicale a tre navate ed è una bella opera d’edilizia.

 

Foto: 1955 circa località sotto il monte e via Fortuna (dal libro “All’ombra dell’olmo”)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Monteviale, dedito specialmente all’agricoltura, non ha particolari risorse. Un tempo erano attive le sue miniere di fossili pregevoli quali i trionidi e i coccodrilli, trasportati ora in Museo. Erano miniere fruttuose e incidevano sensibilmente sull’economia del paese; ora giacciono abbandonate. Nel bassopiano prosperano le colture più comuni, mentre lungo i dorsali abbondano i vigneti che danno ottime uve e quindi vini particolarmente noti ed apprezzati.  La vicina città capoluogo occupa gran parte delle nuove leve operaie mentre molti lavoratori trovano occupazione locale in una fabbrica di pennini stilografici o nelle piccole officine artigiane. Un importante progresso si è avuto negli ultimi anni con la costruzione del nuovo acquedotto, che dal bassopiano di Creazzo irradia per ogni settore acqua buona ed abbondante. L’Amministrazione Comunale ha realizzato questo grande progetto in consorzio con Creazzo con una spesa che si aggira sui 50 milioni; ed è doveroso segnalare al riguardo il particolare interessamento e l’apporto dato dal sindaco comm. Cibele alla realizzazione dell’opera. Così Monteviale ha trovato uno slancio edilizio alquanto vigoroso, con il fiorire di nuove case e di ville a ritmo accelerato, e con la valorizzazione di aree fabbricabili assai ricercate dai forestieri. E’ stata inoltre asfaltata la strada che conduce a Vicenza Via Biron, dove si trova la magnifica Villa Zileri con gli affreschi del Tiepolo e con il circostante parco immenso e meraviglioso. La strada è ora passata all’Amministrazione Provinciale, che ne cura la manutenzione e la renderà quanto prima più ampia e più adatta al transito con la rettifica di vari tratti e la eliminazione di alcune curve pericolose nonché  mediante la completa asfaltatura della salita e del centro del paese. Sono state inoltre ampliate le scuole comunali ed è probabile la prossima istituzione della Scuola media unificata. Illuminazione pubblica e impianti di fognatura verranno pure potenziati ed ammodernati a breve termine, seguendo il crescente sviluppo urbanistico di Monteviale e, in un certo senso anche promuovendolo e anticipandolo. Molto – come si vede – è stato fatto, e molto sarà ancora da fare per dare al paese quell’assetto e quello sviluppo che ben merita. E’ però certo che Monteviale, trampolino lanciato verso i Lessini ed i bei colli di Montecchio, merita veramente quelle cure e quelle iniziative che potranno farne una zona residenziale di straordinario valore, davvero la Fiesole di Vicenza.