La Storia in famiglia

Scheda a cura di Paola Groppo

La ricerca della storia famigliare di Adriano Cibele ha consentito di portare alla luce le vicende di alcune parentele importanti alcune delle quali sono state protagoniste della storia non solo vicentina, ma anche nazionale. Senza dimenticare che sia il nonno Nicolò che il padre Pietro furono sindaci della città di Thiene, che la mamma fu poetessa, che i fratelli di distinsero nelle due guerre, vogliamo qui ricordare:

  • il fratello della nonna, Anna Pedrazza, mamma di Marianna Chilesotti, Giacomo Pedrazza, uno dei Mille di Garibaldi: non aveva ancora 15 anni quando, nel 1848, quando andò a combattere per la difesa di Vicenza contro gli austriaci e qui rimase ferito. Studiò poi ingegneria a Padova, ma non tardò a presentarsi l’occasione favorevole per far risplendere il suo coraggio. Quando si sparse l’eco dei preparativi di Garibaldi di penetrare in Sicilia, Antonio Pedrazza, zio di Giacomo, portò i giovani patrioti veneti da Thiene alle sponde del Po, con due cavalline arabe. Qui, grazie all’aiuto di alcuni generosi traghettatori, attraversarono il fiume e, nella primavera del 1860, furono riuniti ai patrioti volontari che parteciparono alla spedizione dei Mille. Giacomo, sbarcato in Sicilia, dopo una serie di vittoriosi scontri con le truppe borboniche, il 26 maggio 1860 ricevette dal generale l’incarico di guidare l’assalto del ponte dell’ammiraglio a Palermo, cosa che compì a capo di 14 uomini. (dal libro “Thienesi illustri”).
Lapide all’interno del monumento ai Caduti di Thiene – foto da www.chieracostui.com
  • lo zio, marito di Francesca Cibele, sorella del papà, Bernardino Nodari, industriale della carta: Bernardino Nodari trovò subito la zona di Lugo adatta ed abbandonata l’iniziale lavorazione della carta a telaio si dedicò con alacrità al suo ambizioso progetto avviando, per primo nel Veneto, la fabbricazione della carta a macchina. Dopo cinque anni di intenso lavoro lo stabilimento “Bernardino Nodari & C.», inizialmente dotato di una sola macchina per la fabbricazione della carta continua, fu inaugurato ufficialmente il 4 febbraio 1866, alla presenza dei personaggi più importanti dell’industria vicentina e della politica di quel periodo. Tra i 32 partecipanti si distinsero in particolare il senatore Alessandro Rossi, che lo definì “valoroso pioniere della Val d’ Astico”, l’imprenditore Girolamo Garbin di Schio, che con sagace oratoria tenne il discorso inaugurale, il senatore Fedele Lampertico e il comm. Paolo Lioy che a proposito della sua attività si espressero con parole lusinghiere. (dal libro “Profili di vicentini uomini e donne da non dimenticare”).
Foto dal libro “Thiene e dintorni dei bei tempi andati”
  • la zia, moglie dell’ing. Francesco Cibele, fratello del papà, Angela Nardo, studiosa della tradizioni locali e scrittrice: la casa paterna a Venezia è un cenacolo di studiosi. Angela ne assorbe gli ideali e lo stile di pensiero, il metodo. […] Dobbiamo a lei, la conservazione di buona parte del patrimonio culturale popolare che caratterizza l’area del Bellunese nel Veneto, dove trascorre alcuni anni al seguito del marito. Nonostante l’estrazione borghese, Angela abbandona ogni tanto il salotto ed entra nelle stalle, passeggia lungo le rive di fiumi e torrenti, chiacchiera con i montanari. Va incontro al popolo con semplicità, mossa oltre che da interessi scientifici anche da una profonda sensibilità sociale. […] (da Toponomastica femminile)

  • lo zio, fratello della mamma, ing. Pietro Chilesotti, che portò a Thiene l’elettricità: il nome della famiglia Chilesotti è fortemente legato all’attività serica nel cui settore i suoi componenti furono i principali imprenditori nella seconda metà dell’Ottocento. Furono probabilmente la necessità di diversificare i capitali e soprattutto la capacità imprenditoriale tesa alla ricerca di soluzioni innovative per il miglioramento dell’industria e della vita sociale, che spinsero l’ing. Pietro Chilesotti a portare l’energia elettrica in città e in seguito nei centri vicini a Thiene. […] L’lluminazione di casa Chilesotti in corso Garibaldi, il 20 gennaio 1895, se da un lato “L’apparir della luce / che a un sol pruito in ogni via s’accese”( poesia di Marianna) produsse grande gioia e stupore, dall’altro tale avvenimento si inseriva all’interno di un filone di sviluppo e di innovazione che non potevano non essere propri della famiglia Chilesotti. L’atto costitutivo della “Società ingegner Pietro Chilesotti & C.” stilato il 23 maggio 1894 di fronte al notaio Scalcerle dott. Luigi, nel quale si legge che lo scopo di tale società è quello di “illuminare il paese di Thiene a luce elettrica”. I soci fondatori furono [tra gli altri]: i thienesi …Cibele Ing. Adriano, Cibele ing. Francesco di Venezia, Cibele dott. Pietro di Venezia. [papà e zii di Adriano] (da “Archivio” n. 22 dicembre 2017).
Casa dell’ing. Chilesotti – terrazzino in cui “apparve la luce” –
  • il cugino, figlio dello zio Pietro Chilesotti, ing. Giacomo Chilesotti “Nettuno” M.O.V.: La motivazione recita: «Anima ardente di patriota, ebbe larga schiera di giovani seguaci dal suo entusiasmo trascinata nella santa e cruenta lotta della liberazione della Patria. Dai Berici all’Altopiano di Asiago fu condottiero valoroso e le cinque Brigate partigiane da lui organizzate e da lui fieramente addestrate, rifulsero per indomito valore in numerose azioni di guerriglia e sabotaggio. Durante le radiose giornate insurrezionali si infiltrava arditamente fra le colonne tedesche portando lo scompiglio nelle file nemiche. Catturato e condannato alla fucilazione, affrontava con eroico stoicismo il plotone di esecuzione e le sue ultime parole furono di incitamento ai compagni a perseverare nella lotta. All’alba dell’agognata vittoria il piombo nemico stroncava la sua eroica esistenza. Fulgido esempio di coraggio, di mirabile forza d’animo e di combattente. Sandrigo, 28 aprile 1945».

    foto da Wikipedia