Rutilio Saccuman, un giovane di Monteviale

Riportiamo di seguito un contributo di Stefania Saccuman, pronipote di Rutilio Saccuman. Stefania ha fatto una ricerca davvero certosina e con grande passione, recuperando date, avvenimenti e memoria del suo parente. La ringraziamo per averci messo a disposizione il frutto della sua ricerca.

Rutilio Saccuman, uno dei tanti ragazzi di Monteviale (di Stefania Saccuman)

Rutilio Saccuman è uno dei tanti giovani deceduti nella prima guerra mondiale. A casa dei miei genitori c’è un quadro con la sua foto appesa al muro e io ricordo di averla sempre vista, appesa prima nella casa dei nonni, poi nella mia.

Rutilio Saccuman

E’ uno di quei quadri dal sapore antico, con la cornice di legno scuro intagliato. Da piccola mi incuriosiva e chiedevo chi fosse. “E’ lo zio morto in guerra” mi spiegavano. Nel margine inferiore della foto, dicevano i nonni, ci sono scritte delle informazioni, forse il luogo dell’effettiva morte, ma, dato che nessuno voleva toccare la cornice, il quadro è passato indenne di casa in casa senza mai essere smontato e la frase scritta sotto la foto rimane per ora un mistero.

 

Zia Maria, sorella di mio nonno e di Rutilio, ricordava di aver salutato il fratello a lungo mentre scendeva da Monteviale richiamato per il servizio militare, lui si girava sempre indietro, non voleva partire.

Forse proprio questo ricordo, più volte sentito raccontare, mi aveva convinta che la mia famiglia fosse originaria di Monteviale, ma non mi ero mai posta domande su quali fossero in realtà i trasferimenti all’inizio del Novecento. Ho deciso allora di approfondire quella storia.

Rutilio Saccuman nasce a san Pietro in Gu il 10/9/1895, è figlio di Alessandro e di Fortunata Pandin. E’ il primo figlio, dopo di lui ci sono Maria, nata a Lanzè tre anni dopo, Rosalia, nata a Bolzano Vicentino nel 1900 e mio nonno Libero Rutilio, nato all’ospedale di Vicenza nel 1916 dopo la sua morte. Sono tutti contadini, non possiedono i campi, ma lavorano alle dipendenze di qualcuno più o meno sempre nella stessa zona, almeno fino allo scoppio della prima guerra mondiale, quando, per qualche motivo, anche gli equilibri della pianura si alterano e numerose famiglie sono costrette a repentini trasferimenti. Durante il periodo della guerra la famiglia si è trasferita a Monteviale, la prima attestazione di un ritorno nella zona di Marola risale al 1921. L’unica possibilità di ricostruire, invece, gli ultimi mesi della vita di Rutilio è data dal suo foglio matricolare, che lo vede in congedo dal 18 dicembre 1914 al 17 gennaio 1915, nel periodo natalizio. Era quindi soldato di leva prima che l’Italia entrasse in guerra. Dal 29 gennaio viene assegnato al 147° Reggimento Fanteria e il 7 giugno 1915 viene inviato in zona di guerra sul Carso. Muore in combattimento a bosco Cappuccio il 16 settembre 1915.1 Il foglio matricolare non aggiunge altro.

La notizia deve essere arrivata a Monteviale più tardi, ma già alla fine del 1915, dato che il sacerdote di Monteviale annota con cura ogni informazione. All’atto di morte2 è premessa la data 31 dicembre 1915, ed è aggiunta la frase “La notizia ufficiale della morte si ebbe soltanto il 28 aprile 1916”. Il sacerdote spiega che Rutilio era bracciante di De Gobbi Teodosio alle dipendenze della signora Vaccari in via Costigiola e che la cerimonia funebre, svolta il 2 maggio, è solenne, a spese del Municipio, con la presenza di altri due sacerdoti, con Messa cantata, con la partecipazione dell’autorità comunale e di tutta la popolazione. Indica anche il reggimento e la matricola (matricola che, in effetti, corrisponde al suo nominativo, ma che risulta vuota, riportando in calce il riferimento alla matricola 5071), oltre all’effettiva data di morte. Indica però come luogo di morte “monte Slemen” e un monte Sleme (non Slemen) effettivamente esiste in territorio sloveno, ma non è il bosco Cappuccio in territorio del san Michele. Al San Michele fa riferimento anche l’elenco compilato da Albo d’Oro, negli anni 20. Forse la risposta è sotto la cornice del quadro…

                            Libro dei morti della parrocchia di Monteviale, 1915

Per qualche tempo ancora la mia famiglia deve aver abitato a Monteviale; a Monteviale infatti è stato battezzato mio nonno, nato il 17 ottobre 1916.

Libro dei Battesimi della parrocchia di Monteviale, 1916, c185

Arrivando al nostro secolo, nell’ambito della celebrazione per il centenario di Monteviale, mio zio e mio papà sono stati rintracciati come discendenti ed è stato loro consegnato un certificato di riconoscimento. Fa piacere lasciare tracce ed essere ricordati, e da allora Monteviale è anche un po’ casa mia, in nome di quel filo diretto. Salendo a Monteviale, mi rendo conto che il nome di Rutilio è celebrato vicino a una meravigliosa statua di bambini in girotondo, e credo che quei ragazzi caduti non possano avere un panorama migliore, loro, che avevano vent’anni, che dall’infanzia erano appena usciti e che della vita ricordavano con nostalgia forse solo un simile, semplice, felice girotondo tra amici.

1 ACuria, Monteviale, Morti, alla data

2 ASVI, Ruoli, 462 II categoria e matr. 617 e 5071