La strage di un cane idrofobo

 

(PG) La ricerca di notizie storiche del passato di Monteviale, qualche volta, porta alla scoperta di semplici notizie di cronaca pubblicate sui quotidiani d’epoca.

E’ il caso molto particolare dell’episodio descritto nella “Gazzetta di Venezia” del primo febbraio 1914 e che riguarda un cane idrofobo. Con questo termine si definiscono gli animali affetti dalla malattia della rabbia, molto pericolosa perché trasmissibile all’uomo e perché può portare al decesso di chi ne è colpito.

Una copertina della rivista “Diana”

La rabbia, malattia infettiva provocata dal Rabdovirus, viene trasmessa tramite il morso o tramite il contatto con la saliva infetta. Per quanto siano i cani i più frequenti responsabili dei contagi umani, non sono gli unici ospiti ricorrenti per il Rabdovirus, che può essere presente anche in pipistrelli, gatti, bovini, tassi, faine, scimmie e altre specie ancora. Colpisce tutti i mammiferi ed è terribile nella sua evoluzione dal momento del contagio. Seppure ad oggi sia quasi dimenticata, in realtà miete ancora decine di migliaia di vittime ogni anno in tutto il mondo. Per quanto riguarda gli animali (selvatici e non) l’Italia è attualmente considerata indenne dal virus, nonostante lo status rabies-free sia stato riconquistato solo nel 2013 dopo che alcune volpi infette provenienti da Slovenia e Croazia avevano diffuso la malattia in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino tra il 2008 e il 2011 (epidemia poi contenuta tramite vaccinazione orale di questi animali).

1917 Cracco Maddalena (foto dal libro “All’ombra dell’olmo”)

L’articolo descrive dettagliatamente il tragico episodio del 1914 tanto che possiamo percepire l’affannosa caccia al cane malato, la paura dei paesani e l’uccisione liberatoria. Doppiamente tragico visto che colpì i cani, animali domestici per eccellenza, tanto utili sia nella quotidianità che come animali da compagnia.

(31 gennaio) Un grave fatto funestava il paese di Monteviale questa mattina. Fin da ieri un cane almeno sospetto di idrofobia girava per le vie del paese, ma non se ne fece caso, vedendosene ogni giorno dei cani per le vie, e purtroppo senza museruola, nonostante le più severe prescrizioni prefettizie. Ma quel cane morsicò diversi altri cani, e in questa mattina si scagliò anche contro le persone. Il giovinetto Luvisotto Luigi, mentre andava alla chiesa, fu morsicato e ferito in diverse parti del corpo. Alle sue grida, il suo coetaneo Golin Vito, il quale con la zia si recava in città, accorse, e pur lui ebbe varie morsicature. Il cane idrofobo si diede a correre per le vie del paese, morsicando e lacerando le sottane a diverse donne, senza però ferirle. Giunto all’abitazione del signor Vidale Abramo, entrò nella camera a pian terreno dove dormono i suoi figli, si rizzò colle zampe anteriori sul letto dove erano coricati i suoi figli Antonio e Giuseppe, e fu miracolo se il cane spaventato alle grida di Antonio si diede alla fuga. Corse a casa del Sindaco Dani Vittorio, morsicò non solo i suoi cani i quali vennero immediatamente uccisi, ma mentre la padrona di casa apriva la porta, si slanciò pure contro di lei, e fu appena in tempo di ripararsi chiudendo in fretta. Il Sindaco dié di piglio alla rivoltella, ma sparò inutilmente, perché il cane si diede a fuga vertiginosa, seguito pure da altri cani. Giunto alla casa di Lorenzato Demetrio il giovane Cegalin Giovanni di Bernardo, poté dar di piglio ad un piccone, e dopo ripetuti colpi ucciderlo. Accorsero sul posto il Sindaco, il dott. Giuseppe Allavena col segretario comunale [Cegalin Luigi], i quali constatatane l’idrofobia, ne fecero amputare la testa, per mandarla all’Istituto antirabbico di Padova. Quando prima saranno pure inviati colà i poveri morsicati per applicar loro le cure necessarie. Intanto, i cani morsicati o sospetti di morsicamento verranno uccisi, e per gli altri sarà bene richiamare le severe disposizioni prefettizie di qualche mese addietro, le quali impongono che a tutti i cani sia messa la museruola.  

 

Sindaco Dani Vittorio
Vidale Abramo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Louis Pasteur

Louis Pasteur, che è considerato il fondatore della moderna microbiologia,  fu l’ideatore del vaccino contro la rabbia.