Tra le tante storie di vita delle famiglie di Monteviale da ricordare è quella relativa ai due fratelli Trevisan, Erennio ed Elio, che accomunati dalla passione del volo, ebbero le loro giovani vite tragicamente spezzate da eventi accidentali e bellici.
Sicuramente Erennio fu il primo aviatore di Monteviale poiché conseguì il brevetto di pilota nel 1925. Purtroppo, della sua attività di pilota di aeroplano non è rimasto molto, se non che la sua giovane vita fu bruscamente interrotta nel gennaio del 1928 a causa di un incidente di volo presso l’aeroporto di Capodichino, Napoli.
Il fratello Elio Trevisan, invece, nato il 4 aprile del 1917, ottenne il brevetto inizialmente come pilota civile su velivolo Fiat AS-1 il 12 aprile del 1937 presso l’aeroporto di Vicenza e, successivamente, dopo essere stato incorporato nei ranghi della Regia Aeronautica, venne assegnato ad uno dei reparti più prestigiosi, il 4° Stormo Caccia Terrestri, con il grado di Sergente Maggiore pilota della 90°Squadriglia – X Gruppo.
Purtroppo dopo la ritirata dell’Asse in Africa, molti dei libri ufficiali e dei libretti di volo sono andati smarriti. Tuttavia grazie ad un libro scritto nell’immediato dopoguerra sulle azioni dello Stormo è stato possibile quantomeno apprendere alcuni dettagli del suo ultimo e sfortunato combattimento, avvenuto il 15 luglio del 1942 presso la località di El Daba, non lontano da El Alamein: “ il mattino del 15 luglio era iniziato piuttosto movimentato per gli uomini del “ Cavallino Rampante”, schierati presso l’aeroporto di Fuka, tra El Alamein e la depressione di El Qattara, in pieno deserto egiziano. Erano decollati per primi 12 Macchi MC 202 Folgore per una missione di scorta a quattro bombardieri bimotori Junkers JU 88 tedeschi. Nel cielo della zona attaccata dai bombardieri vi era stato un rapido quanto cruento scontro con la caccia inglese, formata da Curtiss P 40 Kittihawk del 3° RAAF Sqn e da Hawker Hurricane del 213° Sqn della RAF; questo primo scontro terminò con la sicura perdita di un pilota inglese, il Pilot Officer Douglas. Dopo il rientro di questa prima pattuglia decollavano da Fuka altri 12 MC 202, per una nuova missione scorta ad altri tre Ju 88. Nei pressi di El Daba, i caccia italiani vennero impegnati in combattimento da caccia Hurricane appartenenti al 1° Sqn SAAF e 238° Sqn della RAF in missione di ricognizione armata delle posizioni dell’Asse presso El Alamein. Nel corso dell’inevitabile scontro aereo, il Pilot Officer Nordon, pilota effettivo del 238 Sqn, riuscì a colpire il Macchi MC 202 di Trevisan, costringendo il pilota italiano ad un atterraggio di fortuna. Un pilota della stessa 90° Squadriglia, ( e futuro asso della caccia italiana) il Serg. Amleto Monterumici, si posizionò dietro al Folgore colpito, osservando il perfetto atterraggio in pieno deserto del Trevisan. Monterumici vide finanche lo stesso scendere dall’abitacolo del caccia, sfilarsi il paracadute e sorreggersi appoggiandosi all’ala. Rientrati i nostri caccia a Fuka, Monterumici ottenne dal Cte della 90 Squadriglia, l’allora Cap Pil. Ranieri Piccolomini, il permesso di decollare con un Caproni CA 133 per andare a recuperare Elio Trevisan. Giunto sul luogo dell’atterraggio però, si accorse che Trevisan era immobile, e sceso dal velivolo da trasporto, si avvicinò al corpo ormai esanime, probabilmente ferito mortalmente durante lo scontro. Nonostante le sue condizioni fisiche il Serg. Magg. Elio Trevisan, era riuscito a compiere un perfetto atterraggio, al punto che il caccia apparentemente era intatto. Dopo essere rientrato mestamente a Fuka, Monterumici e Piccolomini ritornarono con una mezzo terrestre e un paio di meccanici presso il Macchi di Trevisan, che una volta messo in moto potè rientrare alla base senza denunciare particolari problemi di volo. Il Serg. Magg. Elio Trevisan venne inumato preso il piccolo cimitero allestito in prossimità del campo di Fuka. (contributo di Luigino Caliaro)