S.M. il Re, sentita la Giunta degli Ordini dei SS Maurizio e Lazzaro e della Corona d’Italia, sulla proposta delle LL. EE. il Capo del Governo e del Ministro delle Comunicazioni, Si compiacque nominare con decreti in data San Rossore 26 ottobre 1933-XI
ORDINE DELLA CORONA D’ITALIA
a Cavaliere
Cibele, rag. Adriano di Pietro, da Trieste, capo dei servizi amministrativi della Fabbrica Macchine di Sant’Andrea (Trieste)
(PG) La stessa onorificenza fu riconosciuta nel 1882 (G.U. 166) al padre Pietro e nel 1915 (G.U. 262) al fratello maggiore Nicolò.
Adriano Cibele, alla fine della prima guerra mondiale, si licenziò dagli Arsenali di Soronno, con il grado di Colonnello e si trasferì a Trieste come Direttore Amministrativo dei Cantieri Navali Sant’Andrea ove rimase fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
I Cantieri Riuniti dell’Adriatico furono una società italiana operante nel settore delle costruzioni navali mercantili e militari, dei grossi motori diesel, caldaie e turbine per la propulsione navale e per usi civili, degli aeroplani, di materiale rotabile ferroviario e di prodotti di elettromeccanica. Trieste sin dalla seconda metà del XIX secolo venne individuata come luogo strategico per la costruzione di
officine e cantieri navali in funzione di un porto che nel giro di pochi anni divenne il principale approdo dell’impero austroungarico e l’industriale austriaco Georg Strudthoff vi impiantò la “Fabbrica Macchine Sant’Andrea” per la produzione di macchine a vapore, mentre negli stessi anni venne costituito il “Cantiere San Marco”. […] Il 18 settembre 1930 si costituì la società anonima per azioni Cantieri Riuniti dell’Adriatico (C.R.D.A.), con sede a Trieste dalla fusione dello Stabilimento tecnico triestino e Cantiere navale triestino. Presidente della società l’Ammiraglio Umberto Cagni. La società risultava così articolata: Direzione generale a Trieste Cantiere San Marco – a Trieste Cantiere San Rocco – a Trieste Fabbrica Macchine Sant’Andrea (FMSA) e Trieste Cantiere Navale- a Monfalcone allora in provincia di Trieste, ora in provincia di Gorizia, con le Officine Aeronautiche che mantennero la denominazione CANT acronimo di Cantieri Aeronautici e Navali Triestini.