Luciana Castellina e Monteviale

Domenica 17 febbraio è stata una giornata davvero speciale per Monteviale. Dopo tantissimi anni è tornata in paese la scrittrice, giornalista, parlamentare Luciana Castellina. Proprio durante i bombardamenti del ’42-43′ aveva infatti trovato rifugio presso la famiglia Ascoli, in via Gallo. L’incontro presso il centro culturale è partito da qui: dalle pagine ambientate a Monteviale del suo libro “La scoperta del mondo” (finalista al Premio Strega 2011), il suo diario dell’adolescenza in cui le vicende personali si intrecciano in maniera stupefacente con la Storia con la S maiuscola. Fra i quattordici e i diciotto anni Luciana ha tenuto un diario che racconta la sua iniziazione politica: dal giorno in cui, il 25 luglio 1943, a Riccione, la partita di tennis con la sua compagna di scuola Anna Maria Mussolini viene interrotta perché la figlia del Duce deve scappare (suo padre è stato appena arrestato a Roma), a quando si iscrive al PCI. In mezzo, l’evoluzione di una ragazza dei Parioli, con gli occhi aperti sul mondo e sulla storia, titubante nei suoi pensieri e curiosa di capire. All’interno del romanzo-diario Luciana ha dedicato delle pagine straordinaria a Monteviale, ai suoi paesaggi e ai suo abitanti. In quegli anni, infatti, ha trascorso diverse estati ospite dei cugini Ascoli, poi costretti a fuggire in Svizzera a seguito delle persecuzioni razziali nei confronti degli ebrei. Citiamo di seguito un passaggio del suo libro.

“ 42-’43. A Verona c’erano i bombardamenti; le sirene, di notte, suonavano sempre più spesso. Per sicurezza, fui mandata a Monteviale. Monteviale è stato uno dei luoghi mitici della mia infanzia. In quel paese, a dieci chilometri da Vicenza, sulla collina dirimpetto a Monte Berico, i miei zii Ascoli, veneziani, avevano una campagna, e alla fine d’agosto, tutti gli anni, approdavano lì fino alla riapertura delle scuole, che allora cominciavano tardissimo. Le giornate erano lunghe e vuote, davano il tempo per quella noia preziosa di cui oggi i bambini non godono più. Necessaria a pensare, a perlustrare il territorio, a conoscere gli animali e le piante. A parlare con i diversi da noi: i contadini. Vendemmiavamo, pestando con i piedi l’uva dentro i tini, ubriacandoci del mosto.”

Gli aneddoti e i racconti sono sgorgati a profusione: da quelli legati a Monteviale con i balli proibiti di Don Girolamo Fortuna al lavoro nelle fornaci del Biron , per poi arrivare all’episodio della partita di tennis interrotta con Maria Anna Mussolini (figlia del duce e compagna di scuola) causa la “caduta” del fascismo. Non sono mancate poi le riflessioni e i racconti su settant’anni di politica italiana e le lucide analisi sui nostri giorni, il tutto condito da una passione politica pensata come ” amore per l’altro ” e confronto costante e appassionato.

 

Nelle immagini, Luciana “visita” il suo vecchio paese, tra ricordi e aneddoti d’infanzia