I canotti Zodiac alla prova della banchisa polare

Nel corso della prima spedizione polare a cui partecipò il nostro compaesano Giampietro Ceccato, intenzionato a raggiungere con i suoi cinque compagni di avventura il luogo in cui Umberto Nobile piantò la “Tenda Rossa” dopo il disastro del Dirigibile Italia, uno degli elementi determinati la riuscita della spedizione fu l’equipaggiamento e le attrezzature, messe alla prova con un coefficiente di difficoltà molto alto, quale la navigazione tra la morsa dei ghiacci.

Partiti da Milano il 16 giugno e rientrati il 7 agosto, la spedizione (oltre agli alimenti confezionati sottovuoto, alle armi per la caccia, al vestiario adeguato e alle tende isotermiche) poteva contare su tre canotti Zodiac equipaggiati con altrettanti motori Mercury da 35 hp che si rivelarono funzionali allo scopo, permettendo con la loro elasticità di poter navigare tra i ghiacci senza essere schiacciati dalla banchisa e, insieme, grazie alla loro leggerezza essere mezzo di locomozione ideale per essere trasportati via…ghiaccio con relativa facilità. In questo modo la “marcia” poteva avvenire sia via mare sia via banchisa polare, anche se ciò non significava non andare incontro a continui pericoli derivanti dal clima e dal movimento dei ghiacci. Nel corso della serata di lunedì 12 giugno, ore 20.30 in salone parrocchiale (dietro la Chiesa di Monteviale) vi racconteremo anche quei pericoli a cui la spedizione andò incontro…vi aspettiamo.